Le dermatiti allergiche per cani

Le dermatiti allergiche per cani

Le dermatiti allergiche per cani

La dermatite allergica è un’infiammazione cutanea causata da un’esagerata risposta infiammatoria nei confronti di specifici allergeni: sostanze innocue per soggetti normali ma capaci di determinare, in soggetti sensibili, reazioni immunitarie responsabili delle manifestazioni cliniche.

Le dermatiti allergiche, a prescindere dall’origine dell’allergia, hanno come sintomo iniziale il PRURITO. Questo si può manifestare attraverso il grattamento, il leccamento, il morsicamento di una parte del corpo (soprattutto le zampe e la coda) e\o lo scuotimento della testa.

Esistono 4 grandi gruppi di allergie:

  1. le allergie alimentari;
  2. le allergie ambientali stagionali (pollini, erbe..);
  3. le allergie ambientali annuali (acari, polvere);
  4. le allergie da morso di pulce (DAP).

Tra le forme più complesse e frequenti troviamo le allergie ambientali stagionali e\o annuali definite con il termine di DERMATITI ATOPICHE.

Le razze predisposte a tali allergie sono: Pastore Tedesco, Dalmata, Golden Retriever e Labrador Retriever, Setter inglese, Yorkshire Terrier, SharPei, Bulldog, Boxer e altre ancora. L’età in cui si
manifestano i primi sintomi in genere è compresa tra i 6 mesi e i 3 anni di età.

Il sintomo principale è il prurito, che può essere stagionale o no in base all’allergene che lo provoca, e può essere diffuso in tutto il corpo oppure circoscritto in una specifica parte del corpo. Si osserva con maggiore frequenza: leccamento degli spazi interdigitali, sfregamento del muso, prurito alle orecchie, all’addome e alle ascelle.

Questi continui traumatismi possono portare all’arrossamento della cute, alla perdita di pelo, all’iperpigmentazione della pelle (diventa più scura), o all’infezione delle orecchie. Si può arrivare ad avere vere e proprie lesioni cutanee come papule, pustole o croste.

Come diagnosticare una dermatite allergica

Le dermatiti allergiche hanno, molto spesso, la stessa sintomatologia sia tra di loro sia con altre patologie. E’ quindi necessario seguire un iter diagnostico per inquadrare la dermatite come
dermatite allergica:

1) Bisogna escludere tutte le patologie che possono causare prurito, ma che non fanno parte di questa grande classe, come la presenza di pulci, di pidocchi, di rogna o di funghi tramite uno
screening dermatologico. E’ fondamentale la repellenza annuale verso tutti i parassiti con prodotti appositi (compresse, pipette o collari antiparassitari).

2) Segue l’assunzione di una dieta così detta privativa: casalinga, con una sola fonte proteica, possibilmente mai assunta dal soggetto, e grain free per un determinato periodo (almeno 4
settimane). Se ci sarà una remissione dei sintomi è possibile fare diagnosi di dermatite allergica alimentare. In caso contrario si prosegue con l’iter diagnostico. Si consiglia la pulizia della cute con shampooterapia specifica e disinfezione della cute e delle orecchie con prodotti appositi che calmano il prurito.

3) Si intraprende una terapia farmacologica con farmaci necessari a ridurre la risposta infiammatoria, sia locali che sistemici. Se si ottengono risultati positivi si può andare ad indagare
tramite test immunologici l’origine dell’allergia ambientale. In caso contrario bisogna rivalutare la diagnosi poiché la dermatite atopica è sempre rispondente a questo tipo di terapia. E’ fondamentale sapere in quale periodo dell’anno e per quanto tempo sono presenti i sintomi poichè già questo ci indirizza verso una tipologia di allergia ambientale rispetto che un’altra. Esistono diversi trattamenti che possono essere fatti una volta diagnosticata, tramite test immunologici, una specifica allergia ambientale, come il Cytopint (iniezioni mensili) o l’immunoterapia (vaccino annuale).

Quando effettuare i test allergici?

Ecco i casi in cui consigliamo di effettuare i test allergici.

  • Vengono consigliati quando il prurito persiste per almeno 3\6 mesi all’anno e\o quando si vuole ridurre al minimo l’uso di farmaci per ridurre al minimo gli effetti collaterali.
  • Devono essere fatti quando sono presenti nell’ambiente meno allergeni possibile: da settembre a gennaio circa, per evitare reazioni crociate.
  • Non esiste un limite di età in cui possono essere fatte tali indagini.
  • Purtroppo, esistono test allergici attendibili solo per gli allergeni ambientali; per allergie alimentari non esistono test specifici e sicuri. 

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