Crisi epilettiche negli animali: cosa sono?

Crisi epilettiche negli animali: cosa sono?

Crisi epilettiche negli animali: cosa sono?

Con il termine crisi epilettica si intende un disordine neurologico caratterizzato da alterazioni dell’attività cerebrale, ad insorgenza improvvisa, transitoria e spesso ricorrente.

Quando noi pensiamo a un animale epilettico, ci viene in mente classicamente un cane o un gatto che perde coscienza e che ha contrazioni incontrollate di tutto il corpo. Non è sempre così, ci sono infatti:

  • crisi parziali: sono coinvolte solo alcune parti del cervello e danno una sintomatologia variabile in base all’area interessata: possiamo avere movimenti di gruppi muscolari come “tic” di orecchie o muso o zampe, perdita di saliva, in alcuni casi si hanno alterazioni comportamentali come mordere l’aria (o il fianco) o comparsa di aggressività. Le crisi
    parziali possono rimanere tali o sfociare in crisi generalizzate.
  • crisi generalizzate: è la forma più comune, consistono in perdita di coscienza, contrazione della maggior parte dei muscoli in maniera incontrollata, pedalamento, perdita di feci e
    urine.

In una crisi epilettica possiamo notare 3 fasi:

  • Preictale: non sempre si nota, consiste in cambi di comportamento come agitazione, l’animale cerca il proprietario o si nasconde. Questa fase può durare da qualche minuto a qualche ora.
  • Ictale: consiste nella crisi vera e propria: l’animale cade su un fianco, comincia a tremare e pedalare, digrigna i denti. Anche se può sembrare un’eternità, di solito dura qualche decina
    di secondi o pochissimi minuti. Può in alcuni casi ripresentarsi anche dopo poco tempo o essere più prolungata.
  • Post ictale: dopo la crisi l’animale riprende conoscenza ed è come se avesse fatto una lunga corsa. Abbiamo quindi stanchezza e disorientamento, possiamo avere anche vocalizzazioni,
    comportamenti anomali o aggressività. Questa fase può durare da pochi minuti a molte ore. 

Quali sono le cause?

Le cause possono essere molteplici e molto diverse tra loro:

  • Cause cerebrali: in questo caso c’è un’alterazione a livello della parte anteriore del cervello e della corteccia come per esempio:
    • una malformazione, in genere colpisce animali giovani
    • un trauma
    • un tumore o un problema vascolare, in genere colpiscono animali anziani
    • infezioni
  • cause non cerebrali: in questo caso c’è una problematica sistemica o relativa ad un altro organo che, determinando un’alterazione del metabolismo delle cellule del cervello, può causare crisi. Tra queste cause le principali sono:
    • Squilibri della glicemia
    • Problemi epatici, in genere congeniti
    • Disturbi elettrolitici come bassi valori di calcio, spesso in seguito al parto o per problemi ormonali
    • Carenza di ossigeno al cervello dovuto a un’occlusione di un’arteria o a un arresto cardiaco
    • Ingestione di veleni e sostanze tossiche: assieme a vomito e diarrea, i tremori e le convulsioni sono tra i sintomi più tipici di avvelenamento da parte di alcune sostanze come metaldeide (lumachicida), insetticidi organofosforici, grandi quantità di cioccolato, glicole etilenico, stricnina, piombo, antiparassitari a base di piretroidi nel gatto (presenti in numerosi prodotti per cani)
  • Idiopatica: in alcuni casi semplicemente non si trova una causa e l’epilessia è una malattia vera e propria: si parla quindi di epilessia idiopatica. È la causa più frequente in particolare nel cane, con insorgenza tra i 6 mesi e i 6 anni (in genere la prima crisi si ha nei giovani adulti).

Cosa posso fare come proprietario?

Durante la crisi se si hanno specifici farmaci prescritti dal veterinario (di solito da somministrare per via intrarettale), si possono dare.

In assenza di questi farmaci o se è la prima volta che succede, la vera sfida per il proprietario è cercare di non farsi prendere dal panico, cosa molo difficile proprio perché le crisi epilettiche, per il tipo di sintomatologia, tendono a spaventare molto.

Un accorgimento da prendere è quello di lasciare l’animale per terra ed allontanare oggetti contro i quali potrebbe sbattere involontariamente. A questo proposito può essere utile, se possibile, mettere sotto ed attorno al paziente coperte o cuscini. Una cosa da non fare è mettere le mani in bocca o avvicinarvisi troppo, in quanto durante questi episodi l’animale non è in se e potrebbe serrare la mascella o reagire in maniera incontrollata.

Al termine della crisi, oppure qualora questa non dovesse risolversi entro un paio di minuti, è bene contattare il Veterinario. Nel frattempo è bene lasciare l’animale tranquillo, in un luogo silenzioso e poco illuminato.

Sarà poi il medico, in base ad età e presentazione clinica, che deciderà a quali esami sottoporre il paziente e se iniziare una terapia antiepilettica.

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