Sono sintomi aspecifici, cioè non ci dicono da soli qual è esattamente il problema, ma possono essere segnali di diverse patologie in atto, sia acute che croniche, soprattutto se l’animale non è più giovanissimo.
La poliuria e polidipsia (PU/PD), come si definisce in termini medici il fare tanta pipì e bere tanto, sono due sintomi spesso concomitanti che sono di riscontro relativamente frequente nei nostri
animali.
In seguito faremo degli esempi di malattie che possono determinare un aumento della sete e della quantità di urine emesse. Generalmente per le patologie che sopraggiungono in maniera acuta (per esempio infezioni) la comparsa di tale sintomatologia è repentina, viceversa in caso di patologie croniche vi è una manifestazione più lena e progressiva, anche se non di rado succede che vi è un improvviso peggioramento.
Una delle patologie più comuni che possono dare PU/PD è il diabete: sotto questa parola si identificano in realtà una serie di patologie che hanno in comune un’aumentata emissione di urina.
La tipologia sicuramente più frequente e famosa è il diabete mellito, causato da un aumento del glucosio nel sangue per via di una disfunzione dell’insulina: un ormone prodotto dal pancreas.
Colpisce sia cani sia gatti, molto più frequentemente anziani. Altri sintomi che ci possono essere sono: perdita di peso, aumento dell’appetito, nei casi più gravi la patologia può scompensare fino a portare l’animale al coma.
È importante che venga diagnosticato precocemente in quanto, oltre ad essere pericoloso per la vita del paziente, spesso può essere difficile da tenere sotto controllo, inoltre può predisporre ad altri problemi tra cui quelli pancreatici, oculari, neurologici, renali.
Un’altra patologia molto frequente è l’insufficienza renale. Si distingue in
- acuta: sopraggiunge rapidamente, mette in pericolo la vita dell’animale, ma in alcuni casi si può risolvere. Le cause più comuni sono infezioni, intossicazioni e ostruzioni. La forma acuta spesso non causa PU/PD.
- cronica: in questo caso i sintomi compaiono quanto ormai buona parte dell’organo ha perso la sua funzionalità e comprendono: PU/PD, inappetenza, vomito, dimagrimento. Le cause possono essere moltissime (neoplasie, infezioni, conseguenze di una problematica acuta…), ma nella maggior parte dei casi è dovuta al danneggiamento dell’organo a causa dell’età avanzata. È più frequente nei gatti anziani rispetto ai cani e la sintomatologia si manifesta generalmente in maniera lenta e progressiva. I questo caso non vi è una cura che risolva il problema, ma ci sono delle accortezze (partendo dall’alimentazione) che rallentano il danno renale e permettono di allungare la vita del paziente.
La piometra è un’infezione uterina, potenzialmente anche molto grave, a cui vanno incontro circa il 25-30% delle cagne non sterilizzate. Anche la gatta può andare incontro a tale infezione, ma nei felini è diagnosticata meno frequentemente.
Si manifesta in genere qualche settimana dopo il calore in animali adulti e anziani. I sintomi, oltre a PU/PD, comprendono: scolo vulvare (spesso giallastro o brunastro), inappetenza, depressione (sono più mogie del solito), vomito, dolore addominale…
La risoluzione è chirurgica e consiste nell’asportare ovaie e utero. La prevenzione della piometra è uno dei motivi (non l’unico) per cui consigliamo la sterilizzazione in età giovanile.
Un’altra patologia che merita una menzione a parte è la sindrome di Cushing, tipica del cane anziano, che consiste in un aumento della produzione di un ormone: il cortisolo, a causa di una
disfunzione delle ghiandole surrenali o dell’ipofisi (ghiandola situata nel cranio che controlla molte altre ghiandole, tra cui le surrenali).
Uno dei sintomi più tipici è appunto il bere ed urinare di più, ma troviamo anche aumento dell’appetito, ingrassamento (in particolare nella regione addominale) con perdita di muscolo,
problemi dermatologici come perdita di pelo.
Ci sono poi molte altre patologie che possono causare PU/PD, come patologie epatiche e delle vie biliari, disfunzioni della tiroide (ghiandola che regola il metabolismo) e delle paratiroidi
(ghiandole che regolano la concentrazione di calcio nel sangue), cistiti…
In altri casi l’aumento della sete è definito psicogeno: spesso le cause sono comportamentali, in quanto l’animale è spesso lasciato da solo e sottostimolato, di conseguenza si annoia e beve (quindi urina) più spesso. Più raramente vi è una patologia cerebrale che innesca tale meccanismo.
Quando mi devo preoccupare?
Non c’è da preoccuparsi se il cane o il gatto durante il periodo più caldo o in seguito ad attività fisica inizia a bere di più, in questo caso però vi è generalmente solo un aumento della sete.
Se invece l’animale, soprattutto se anziano, inizia a finire più spesso l’acqua nella ciotola, chiede più spesso di essere portato fuori, fa pipì in giro, nella lettiera si nota una quantità maggiore di
urina, allora è bene non sottovalutare il problema: una diagnosi precoce sesso fa la differenza.